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      15 marzo 1692. Mons. Gabrielli è partito per Perugia, ed i suoi colleghi per altri luoghi a loro destinati per carcere perpetua.
      15 aprile 1692. Il chiericato di camera di mons. Gabrielli è stato dato ad un figlio del march. Trunes portoghese e giovane di 18 anni, havendone avuto il prezzo i fratelli di esso Gabrielli.
      La relegazione gli fu poi mutata da Perugia in Urbino, donde si rifugiò a Venezia, ed ivi finì i suoi giorni.13 Spacciata la causa del prelato, si provvide agli altri. Secondo il Pignata, la sentenza venne dopo 22 mesi, ed era di carcere perpetuo, con riserva però di diminuire la pena in tutto o in parte, a beneplacito del tribunale. Al solito, manca nella narrazione del Pignata la data; ma il diarista citato, dissentendo però dal Pignata quanto alla condanna, la offre precisa.
      26 decembre 1692. Pignata complice di Gabrielli, dopo haver abiurato in privato, è stato condannato per X anni in galera.
      Cosicché, se erano già scorsi 22 mesi dall'imprigionamento, questo sarebbe avvenuto nel febbraio 1690.
      Ma intanto, dietro alle spalle del Pignata si chiudevano in perpetuo o con lieve speranza di uscirne, le porte del Santo Uffizio. Però, nil volentibus arduum: e, non ancora scorso un anno, l'uccello malcapitato doveva riuscire per propria industria a scappare di gabbia.
      Invero, non appena chiuso in prigione, il Pignata concepì la speranza e formò il disegno di uscirne coll'aiuto delle sole sue forze, dacché la storia, con molteplici esempi e la coscienza fors'anco dei fatti suoi, lo ammonivano che altro modo non v'era di trarsene fuori.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
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