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      Quest'ultimo apparentemente ha ragione; chè in fatti sono sì strane quelle forme, e così fuori d'ogni ordine conosciuto le loro parti, e i loro colori, che ognuno le direbbe produzion bizzarra del caso: eppure se tu vi poni un lucido cono nel mezzo, ed alla sua punta dirigi la tua pupilla, ecco da quel punto di vista con gran sorpresa que' mostri cangiati in bellissimi aspetti di esattissime proporzioni.
      Ma sia pure, che diansi de' mali nel mondo: sarà quindi ragionevole prender motivo di accusare la sapienza, l'onnipotenza, la bontà, la giustizia divina? tutt'altrimenti: secondo la dottrina luminosa, e vincitrice del santo dottor d'Aquino, dai mali esistenti può trarsi una prova apologetica della divina Provvidenza: ed è appunto questa dottrina, ch'io dico doversi assai chiaramente comprendere da quel Geometra, che si erudì nelle belle teoriche analitiche intorno ai massimi, e ai minimi. Per farmi strada a ben trattare l'argomento, fingiamo, che taluno di quegli uomini or or menzionati orgogliosi e censori, si faccia a visitare nell'atto del suo esercizio una macchina complicatissima costrutta da peritissimo artefice. Costui dopo molto esaminare dica all'abile meccanico: guarda, amico, quella girella va assai lenta, quel vette quasi per nulla si muove: perchè sì massiccia la mole di quel cilindro? perchè quel contrappeso, che ritarda il movimento? se tu sei così sapiente, dovevi dare un moto prestissimo al vette e alla girella, render leggiere tutte le parti, e far sì, che ciascuna di esse somministrasse il massimo effetto per lei possibile.


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Lettere scientifiche di Evasio ad Uranio
di Gabrio Piola
Editore Fiaccadori Reggio
1825 pagine 73

   





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