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      Trattandosi di tanti e sì svariati parlari un glossario era non che utile, necessario, ed io ho voluto farlo ricco anzichè no, quale si richiedeva in un'opera destinata a lettori che non avranno molta familiarità col siciliano, e quale mi è stato consigliato da dotti romanisti italiani e stranieri26. Un vocabolario siciliano per parlate non c'è, e quello del sig. Antonino Traina, che reca parecchie migliaia di voci sotto-dialettali, non è facile ad avere. Io ho notato meglio che tremila voci tanto generali quanto vernacole, rimandando per le spiegazioni di queste alle voci generali.
      Lascio allo apprezzamento dei lettori intelligenti il valore delle sei novelline albanesi che seguono a' testi siciliani. Solo devo osservare che queste pugaret e la lode che ne verrà a colui che fu gentile di trascrivermele dovrebb'essere eccitamento bastevole a qualche albanese di Sicilia perchè egli si volga ad una raccolta simile nel suo paese natale. Nè importa che egli non trovi tradizioni speciali (ragione poco seria, invero, che io mi son sentito tante volte ripetere) perchè esse — del pari che le altre de' così detti paesi Lombardi di Sicilia — generali o speciali che sieno (e meglio se speciali), hanno sempre un'importanza superiore a quella che potrebbero avere le medesime tradizioni in un dialetto già noto.
      Nel dar fine a queste pagine, ove assai altre cose volevo dire che per desiderio di brevità tralascio, mi si conceda di esternare la mia viva gratitudine a tutte quelle persone che in un modo o in un altro hanno agevolata l'opera mia.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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