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      Nella letteratura europea le Novelle si presentano col Boccaccio112, le Fiabe con Straparola. Dalla Letteratura passarono nel popolo, da questo trasformate di nuovo nella letteratura e quindi daccapo nel popolo, e via di questo passo113.»
      Qualche parte di questa teoria forse non si sottrae del tutto alle osservazioni di coloro che non vedono di buon occhio tanta minutezza di particolari con tanta franchezza assegnati e seguìti: onde ella pare ad alcuno in certa guisa compromessa. Ma comunque si sia, essa deve ritenersi tale che merita la considerazione de' dotti. Nelle tradizioni slave poi vuol essere tenuto buon conto della parte che vi è passata dal mezzogiorno bisantino ed ellenico; ed è così che potrebbe spiegarsi la perfetta somiglianza che si trova fra certe novelle calabro-sicule, dominate le une e le altre da influssi ellenici.
      Conseguenza del lavorio lungo, continuo, dianzi notato, sono le infinite varianti di un racconto nelle varie contrade di Europa, ne' vari paesi d'una stessa contrada, nei vari comuni d'uno stesso paese; opera non del caso nè del capriccio, ma dello stato morale, dello sviluppo storico del pensiero che li informa e delle condizioni del clima e del suolo alle quali tante tradizioni sottostanno. Da bocca a bocca, da penna a penna, le circostanze che prima erano o doveano essere in una novella sparirono, ed altre se ne sono intruse ove prima non esistevano. I fatti accessorii son divenuti principali, i secondarii hanno acquistate nuove circostanze, e nuovi personaggi si sono aggiunti agli antichi già scomparsi o messi all'ombra.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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