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      Già abbiamo veduto in una di queste novelle la liberazione di Andromeda dal mostro marino per opera di Perseo figlio di Danae; ma questo non sarebbe il punto più incontestabile del riscontro tra il mito e la novella; ve n'è qualch'altro più vicino. Acrisio avvisato dall'oracolo che Danae sua figlia ingraviderebbe, e il figlio di lei gli succederebbe al trono, chiuse Danae in un palazzo inaccessibile ad anima viva. Giove s'innamorò della bella principessa e piovve nel cortile di lei in forma di pioggia d'oro. Danae ne raccolse quanta ne potè tenere in seno, e se la portò in camera. A mezzanotte la pioggia ridiventò Giove, e l'uno dell'altra prese diletto. — Nelle novelle un re tiene chiusa in un sotterraneo del suo palazzo la figliuola, cui nessuno può trovare per cercar che la faccia. Un giovane, più ardito d'ogn'altro, si chiude entro un'aquila, o, secondo le varie versioni, entro un leone, un'oca d'oro, e si fa portare nella camera della principessa. A mezzanotte esce dall'aquila, e gode della bella giovane.
      In gran numero sono nelle novelle le reminiscenze, o piuttosto, le trasformazioni mitiche, e sarebbe opera infinita se tutte volessero ricercarsi e mettere a riscontro. È reminiscenza mitica, p. e., lo sparire d'un principe reale (che di giorno comparisce animale e di notte giovane bellissimo), appena sia veduto da occhio profano o rivelato a chi non dovrebbe saperlo; reminiscenza mitica le varie pellegrinazioni di una principessa in cerca dello amante destinatole, promessole, o perduto: ciò che richiama alle pellegrinazioni di Cerere, di Latona, o di Cibele in cerca di Cadmilo; e la forza ammaliatrice di qualche donna, la quale può mettersi a riscontro colla potenza magica di Proserpina; reminiscenza mitica soprattutto le trasformazioni continue, incessanti dell'uomo in cavallo, in aquila, in formica, in pulcino, in cane, e della donna in colomba, in capra, in anguilla, in serpe, in fiume, in anello, in fontana, in monte e in tutto ciò che la immaginazione e la credenza del volgo stima capace di essere incantato, fatato, stregato.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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