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      176» Niente più di questo, neppure il nome di Malco, che fu quel giudeo a cui, secondo la Scrittura, S. Pietro tagliò l'orecchio. Ma il personaggio dovea servire nel popolo cristiano a significare come la Giustizia divina sia severa punitrice; ed eccolo divenuto nella tradizione popolare uno dei testimonii viventi della passione di Cristo177.
      E non è il solo dopo Buttadeo; ve ne sono altri due, l'uno più misterioso dell'altro. Giuda è il primo, che dopo di essersi impiccato ad un fico, o, come vuole una leggenda di Borgetto, a un tronco di tamarice (allora albero), non isprofondò nell'abisso, ma venne condannato a correre, spirito maledetto, per l'aria, sempre a una medesima altezza girando il mondo. Ogni tamerice che egli scopra volando si ferma per poco, e vi raffigura il suo corpo pensoloni, pasto inesauribile di uccelli rapaci e di affamati cani178. — Il secondo silenzioso, immobile, vive in un sotterraneo di Roma seduto a un tavolino leggendo, rileggendo, tornando a leggere e non cessando mai di leggere una carta che tiene spiegazzata davanti. Egli non può staccare mai gli occhi, il pensiero, la persona tutta da una sentenza che egli deve aver pronunziata. Chi lo vide una volta, la prima forse e l'ultima, non parlò più; da giovane che era nello scendere ardito e pieno di vigore, uscì alla luce del giorno vecchio per bianca barba e bianca capigliatura: appena dai suoi riconoscibile; nè ad altri fuori che al pontefice, a cui volle esser condotto, mostrò le nude spalle sulle quali l'uomo della continuata, della eterna lettura avea scritto a lettere di sangue: Io sono Pilato179. Così quest'uomo, non dannato nè salvo secondo la credenza volgare, rappresenta un quarto personaggio del dramma della crocifissione di Cristo, che sconta il fio di sua debolezza nell'aver condannato un essere innocente, e lo sconta tenendo innanzi agli occhi la sentenza da lui sottoscritta!


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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