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      (Quest'altr'anno, se vorrà Dio e saremo tra' vivi, ci rivedremo con salute). Lo trovo però nelle azioni dubitative: «Forsi diroggiu 'na strammaria.»
      3. Il presente del congiuntivo è sostituito dal presente dell'indicativo preceduto dalla congiunzione ca, chi; però se voci di presente del cong. si riscontrano, queste non sono che consacrate in certi proverbi su cui il dialetto parlato non ha per nulla influito. Ecco alcuni esempi: «Sia di Francia e sia cacca»; «Boni custumi mi fazza Diu, ca bianca e russa mi cci fazzu iu.» «Amici siamu e li vurzi si cummattanu»; «Vegna di Palermu e feta (puzzi)». Le voci del congiuntivo vegna, vegnanu insieme colla voce sia ecc. sono quelle che si adoperano anche fuori i proverbi.
      4. La 3a pers. sing. dell'imperfetto del congiuntivo per una sua particolare caratteristica si adopera in luogo della 3a pers. sing. del presente cong. ed anche imperativo; e ciò quando si parla a persona cui si dia del lei (vossía): «Vaja, mi lu facissi (faccia) stu piaciri, vinissi (venga) a manciari cu nui». «Vossía pinsassi (pensi) pi li fatti soi, ca pi li mei cci pensu io». «Vidissi (veda) ca io nun cci vegnu a la festa.» ecc.
      5. Le voci del condizionale non sono che rare volte osservate; il popolo le sostituisce, alterna ed anche confonde con quelle dell'imperfetto e piuccheperfetto congiuntivo, proprio alla maniera latina; onde sono volgarissime le frasi: «Io 'un avissi nuddu timuri di vèniri si sapissi ca la cosa arriniscissi»; «Putissivu favuriri a la mè casa?


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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