Pagina (331/500)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      Li dui figliastri (Casteltermini)
     
      Un calzolaio avea due figlie: Margherita e Teresa. Passato a seconde nozze, esse abbandonarono la casa paterna per isfuggire alle sevizie della madrigna: Càpitano a un palazzo di 13 ladri; i quali fecero a gara per godersele. Le ragazze li alloppiarono con gallette, e preso tutto il loro argento, fuggirono. Andate in un paese si fabbricarono un palazzo ove si chiusero con larghe provvigioni per vivere. Vennero i ladri, e scalarono il palazzo, ma vi perdettero la vita, uccisi dalle sorelle che li conobbero a' nasi posticci.
      Il capo ladro rimase vivo, ma venne ucciso anche lui quando una notte, preparata una caldaia d'olio bollente, s'accostava a una delle sorelle per farla morire.
      (Per quest'ultima circostanza, V. il Mago Tartagna)
     
      Li Batioti (Cianciana)
     
      Una di otto monache, destinata (novella Vestale) a guardare una lampada accesa dinnanzi un santo, s'addormentò; e la lampada notturna si spense. Scesa dalla finestra per andarla ad accendere fuori del monastero, s'avviò a un palazzo. Erano quivi 12 ladri, e la ragazza per timore promise loro che il domani verrebbe colle compagne. Tenne la promessa. Ella e le sue compagne però alloppiarono i ladri, li derubarono, e andaron via. Il giorno appresso il capo ladro si chiuse dentro una statua di Santo che fece vendere alla Badia. Messa questa in chiesa, la monacella più scaltra fu messa a guardia della lampada; e nella notte udì movimento di persona dentro la statua. Sonò a distesa, venne il popolo, e fu trovato il capo ladro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





Casteltermini Margherita Teresa Càpitano Mago Tartagna Batioti Cianciana Vestale Santo Badia