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      Questa novella leggesi nelle Otto fiabe e novelle pop. sic. di Pitrè.
      Qualche tratto da riscontrarsi insieme colla nostra è nella 10 delle Sicil. Märchen già citata; nelle XVIII e XXI della Nov. fior. citate nei Sette ladri, e meglio nella XXVI, La bella Giovanna, che è la protagonista di tutta la novella; come pure nella seconda Verdea.
      Nel Pecorone di Ser Giovanni, giorn. XXV, nov. 1. alcuni masnadieri donano a un Democrate di Recanati un'orsa, che è una pelle ov'è chiuso uno di loro: e fingono che gli mandi quest'orsa un certo Albanese suo amico. La notte il masnadiero introduce i compagni; ma nel meglio l'orsa è uccisa, e si scopre il ladro.
      Nelle Tredici piacevolissime notti di Straparola; XIII, 4, è un riscontro di questa insidia e punizione.
     
      Soru Sosizzedda (Vicari).
     
      Soru Sosizzedda, audace monacella, trovandosi a tavola con 12 delle sue novizie e i 13 ladri, dopo di avere alloppiatí questi, tagliò e fè tagliar loro i nasi e portar via quanto oro e argento potè. Il capoladro si mise a fare il vagheggino fingendosi innamorato di Suor Sosizzella. Essa gli corrispose, tanto da indurlo a mandarle non so che gioiello. Ma avuto questo dono, la non si lasciò più vedere alla finestra. Il capoladro si finse agugghi-e-spinguli, cioè venditore ambulante di aghi, di spilli ecc. Sosizzella lo riconobbe e lo chiamò, egli avvicinò sotto la finestra, e poichè ella volle tirar su la cassettina degli oggetti per iscegliere e comprare, ed egli volle esser presente nella scelta, convennero che ella lo tirerebbe su insieme colla cassetta.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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