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      Alla fine del vicolo le si voleva far violenza, ma le mura parlarono e dissero che nessuno era stato fino allora così generoso da far loro il bene che la bella ragazza. Essa dunque uscì a salvamento, e il marito cavallo prese forme di uomo.
     
      Re Porcu (Montevago)
     
      La moglie invitata ad una festa da ballo, nel tempo che ella già si gode il marito uomo, è per tre sere di seguito additata con derisione come moglie d'un porco; e quasi vituperata perchè abbia l'improntitudine di mescolarsi con donne che hanno bei mariti. La terza sera però ella perde la pazienza, e dimenticando il comando del marito di serbare il segreto sull'esser suo dichiara che quello che a loro sembra un porco, la notte è un bell'uomo. Detto ella ciò, sparisce il marito.
     
      Re Scursuni (Noto)
     
      Un padre, rimasto vedovo, promette alla figliolina che tornerà a sposarsi quando infracideranno un paio di scarpe che sono sotto il letto e un berrettone che è dentro la cassa. La ragazza, per consiglio dell'anima della madre, nell'andare a palazzo reale per assistere come levatrice la giovane regina, si provvede di 20 paja di scarpe, 20 vestine, 20 sottanine, 20 camicie, 20 fazzoletti, e un paio di guanti di ferro, coi quali riesce a far venire in luce il portato della principessa, che è uno scorsone. Questo, appena nato, è messo in mezzo a un tino di calce vergine, e così vive.
      Varianti siciliane della nostra fiaba sono la 42 e 43 della GONZENBACH (Sicil. Märch.): Vom Re Porco e Die Geschichte vom Principe Scursuni, che pure son da accostare alle suddette di Ficarazzelli, Montevago e Noto.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Secondo
di Giuseppe Pitrè
pagine 388

   





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