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      (462) E bevi nascostamente, piegandoti da un lato.
      (463) L'abbiamo smarrito in un bosco, e non l'abbiamo più potuto trovare.
      (464) Stando egli presso l'argentiere.
      (465) Spesso si dà del nonno o della nonna a' vecchi per rispetto, e quasi per affezione.
      (466) Parla della immunità ecclesiastica, per la quale rimane ancora la frase Pigghiari la Chiesa di pettu (Rifugiarsi in chiesa). Veggasi intanto che concetto ha il popolo di questo antico privilegio!
      (467) Giusto per un nonnulla dee stare sulla chiesa il mio nonno (il mio padrone, il mio maestro; dice il giovane figlio del re.)
      (468) Nunna, nonna, la moglie dell'argentiere.
      (469) E comu ti cci puortu ecc. E come vi ti conduco io (alla festa di palazzo), se tu sei nudo (non hai roba da coprirti). Quanto prima ti comprerò gli abiti e quando vi sarà un'altra festa, vi ti condurrò.
      (470) Prende un grosso bastone. Billissimu qui detto della grossezza.
      (471) Carusu, s. m. voce non palermitana, fanciullo.
      (472) E si compierono questi promessi; (cioè furono stabilite le nozze); e l'argentiere ebbe ordine (dal re) di preparare altra bella corona, più bella delle altre (acciò non si dicesse, mancu cosa) che per essere la ragazza estranea (per non far parte della famiglia della Corte) la si trattasse peggio che l'altre. L'argentiere sciupò subito (jittà', gettò via) il denaro datogli (come caparra) dal re e andò a rifugiarsi in chiesa.
      (473) Pi tu scuantu ecc. nel timore che un'altra volta gli affibiasse in sulle spalle qualche fioccata di legnate.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Secondo
di Giuseppe Pitrè
pagine 388

   





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