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      » - «Ho a parlare col Re.» La sentinella appresso: - «Ove vai, buona vecchia?» - «Ho a parlare col Re.» Lasciarono passare la buona vecchia; salirono sopra, e dissero: - «Real Maestà; c'è una vecchia che vuol (parlare con) Lei.» (La vecchia) entrò, (e il Re) la chiamò in una camera a solo. La vecchia gli mette fuori quel piatto di frutta; dice (il Re): - «Chi me le manda?» - «Mio figlio» gli rispose la buona vecchia. Dice il Re: - «Che vuole egli tuo figlio?» - «La figlia di Lei.» Dissegli il Re: - «Vieni ad altri otto giorni, che ti renderò risposta; (dice) m'hai a portare un altro piatto di queste frutta» La vecchia va via. Dissegli il figlio: - «Che avete fatto?» - «Altri otto giorni (risponde la madre) e ti renderò risposta.» - Una seconda volta il figlio torna a mandare le frutta dicendo: - «Vedete se il re è commodo adesso.» Salì la vecchia e disse al Re: - «Real Maestà, che cosa risolvete?» - «Che venga qua tuo figlio e parli con me.» Venuto il figlio (innanzi al re) gli dice: E così: quando mi sposerò con la figlia di Lei?» - «E il palazzo non te l'hai tu a fabbricare?» Prese due giorni di tempo; a' due giorni comandò alla lanterna, (e la lanterna) gli fabbricò il palazzo. Se ne andò, e sposò la figlia del Re. Se ne andarono in carrozza tutta la sua famiglia. La madre si ritirò col figlio. Essi restarono comodi e consolati, e noi restiamo colla novella fatta.
      1 Ecco l'ortografia di Messina e Catania che scrive sciocca per ciocca chioccia, e però scianchi per cianchi!
      2 Il mi è una caratteristica della parlata messinese, ed è quando un semplice ripieno, e quando una specie di congiunzione che come qui.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Secondo
di Giuseppe Pitrè
pagine 388

   





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