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      Gli uomini sono di piccolo afare, e àvi di molte fatte genti. E quivi àe armini, nestarini, iacopetti, giorgiani, i persiani, e di quelli v'à ch'aorano Malcometto, cioè lo popolo de la terra, che si chiamano taurizins. Atorno a la città è belli giardini e dilettevoli di tutte f(r)utte. Li saracini di Toris sono molti malvagi e disleali.
     
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      De la maravigli(a) di Baudac, de la montagna.
     
      Or vi conterò una maraviglia ch'avenne a Baudac e Mosul. Nell'anno del 1275 era uno calif in Baudac che molto odiava li cristiani (e ciò è naturale a li saracini). E' pensò via di fare tornare li cristiani saracini [o] d'uccidelli tutti; e (a) questo avea suoi consiglieri saracini. Ora mandò lo califo per li cristiani ch'erano di là, e miseli dinanzi questo punto: che elli trovava in uno Va[ngelo] che se alcuno cristiano avesse tanta fede quant'è uno grano di senape, per suo priego che facesse a Dio, farebbe giugnere due montagne insieme; e mostrògli lo Va[ngelo]. I cristiani dissero che be(n) era vero. «Dunque,» disse lo califo, «tra voi tutti dé essere tanta fede quant'è uno grano di senape; ordunque fate rimuovere quella montagna o io v'ucciderò tutt[i], o voi vi farete saracin[i], ché chi non à fede d(é) essere morto». E di questo fare li diede termine 10 die.
     
      27
     
      Quando li cristiani udirono ciò che 'l calif disse, ebbero grandissima paura e non sapeano che si fare. Raunarosi tutti, piccioli e grandi, maschi e femine, l'arcivescovo e 'l vescovo e' pre(ti), ch'aveano assai; aste[t]taro 8 die e tutti in orazione ché Dio gli aiutasse e guardasseli di sí crudele morte.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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