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      E quando lo corpo si va ad ardere, tutti li stormenti de la terra vanno sonando dinanzi a questo corpo.
      Ancora vi dico che quando lo corpo è morto sí manda gli parenti per astronomi e indivini, e dicogli lo die che nacque questo morto; e coloro, per loro incantesimi de diavoli, sanno dire a costoro l'ora che questo corpo si dee ardere. E tengollo talvolta li parenti in casa, quel morto, 8 die e 15 e uno mese, aspettando l'ora che è buona da ardere, secondo quelli indovini, né mai no gli arderebboro altrimenti. (T)engono questo corpo in una cassa grossa bene uno palmo bene serata e confitta e coperta di panno co molto zafferano e spezie, sí che no puta a quelli della casa. E sappiate che quegli della casa fanno mettere tavola dinanzi dalla cassa ov'è 'l morto, con vino e con pane e con vivande come s'egli fosse vivo, e questo fanno ogne die fino che si dee ardere. Ancora quegli indovini dicono a li parenti del morto che no è buono trare lo morto per l'uscio, e mettono cagioni di qualche stella ch'è incontra a l'uscio, onde li parenti lo mettono per altro luogo, e tale volta rompono lo muro della casa da l'altro lato. E tutti gl'idoli del mondo vanno per questa maniera.
      Or lasciamo di questa e direnvi d'altre terre che sono verso lo maestro, presso al capo di questo diserto.
     
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      De Camul.
     
      Camul è una provincia, e già anticamente fue reame. E àvi ville e castella assai; la mastra città à nome Camul. La provincia è in mezzo di due diserti: da l'una parte è 'l grande diserto, da l'altra è uno piccolo diserto di tre giornate.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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