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      E tuttavia dimorando 'l Grande Sire in sul letto, e ciò gli è bene grande sollazzo e diletto; e tutti gli altri cavalieri cavalcano atorno al signore. E sappiate che non è niuno signore nel mondo che tanto solazzo potesse avere in questo mondo, né che avesse il podere d'averlo, né fue né mai sarà, per quel ch i credo.
      E quando egli è tanto andato ch'egli è venuto a un luogo ch'è chiamato Tarcar Mondun, quivi fae tendere suoi padiglioni e tende - e de suoi figliuoli e de suoi baroni e de sue amiche ch[e] sono piú di 10.000 - molto begli e ricchi. E divisaròvi com'è fatto il suo padiglione. La sua tenda ov'egli tiene sua corte è sí grande, che bene vi stae sotto mille cavalieri; e questa tenda àe la porta di verso mezzodie, e in questa sala dimorano li baroni e altra gente. Un'altra tenda è che si tiene con questa, e è verso ponente, e in questa dimora lo signore; e quando egli vuole parlare ad alcuno, egli lo fae andare là entro. E dirietro da l(a) grande sala è una camera ove dorme 'l signore; ancora v'àe altre tende, ma elle non si tengono co la grande tenda. Ché vo' che voi sapiate che le 2 sale ch'io v'ò contato e la camera, sono fatte com'io vi conterò. Ciascuna sala àe 4 colonne di legno di spezie molto belle: di fuori sono coperte di cuoia di leoni, sicché acqua non vi passa né altra cosa dallato; dentro sono tutte di [p]elle d'armine e di gerbellini, e sono quelle pegli che sono piú belle e piú ricche e di magiore valuta che pelle che sia.
      Ma bene è vero che la pelle del gerbellino, tanta quanta sarebbe una pelle d'uomo, fina, varebbe bene 2.000 bisanti d'oro, se fosse comunale, varebbe bene 1.000; e chiàmalle li Tartari le roi de pelame, e sono de la grandezza d'una faina.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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