Pagina (112/200)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quando lo montone è cotto e 'l beveraggio è aparechiato e la gente v'è raunata, alora coninciano a cantare e a ballare e a sonare; e gittano del brodo per la casa qua e là, e anno mcenso e mirra, e sofumicano e alluminano tutta la casa. Quand'ànno cosí fatto una pezza, alotta inchina l'uno, e l'altro domanda lo spirito se à 'ncora perdonato al malato. Quelli risponde:«No gli è ancora perdonato; fate anche cotale cosa, e saralli perdonato». Fatto quello ch'à comandato, ed elli dice:«Egli sarà guerito incontanente». Allotta dicono:«Lo spirito è bene di nostra parte». E fanno grande allegrezza, e mangiano quel montone e beono; e ogn'uomo torna a sua casa, e il malato guerisce incontanente.
      Or lasciamo questa contrada, e diròvi d'altre contrade, come voi udirete.
     
     
      120
      De la grande china.
     
      Quando l'uomo si parte di questa provincia ch'i' v'ò contato, l'uomo discende per una grande china, ch'è bene due giornate e mezzo pur a china. E in quelle 2 giornate (e mezzo) no àe cosa da contare, salvo che v'à una grande piazza, ove si fa certa fiera certi dí de l'anno. E quine vegnono molti mercatanti, che recano oro e ariento e altre mercatantie assai, ed è grandissima fiera. E quelli che recano l'oro quie, neuno puote andare in loro contrada, salvo eglino, tanta è contrada rea e divisata da l'altre; né neuno può sapere ov'elli istanno, perché neuno vi puote andare.
      Quando l'uomo à passate queste 2 giornate, l'uomo truova una provincia verso mezzodie, ed è a le confini de l'India, ch'è chiamata Amien.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





India Amien