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      E non v'à se non 4 passa d'acqua, e non si porta timone a le navi per l'acqua piccola, onde si convegnono tirare le navi. Quando l'uomo à pasato queste 60 miglia, ancora va per siloc 30 miglia. Qui si truova una isola che v'è un re e si chiama Malavir la città, e l'isola Pentain. La città è grande e nobile; quine si fae grandi mercatantie d'ogne cosa; di spezie à grande abondanza.
      Non v'à altro da ricordare; però ci partiremo, e conteròvi de la piccola Iava.
     
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      Della piccola isola di Iava.
     
      Quando l'uomo si parte de l'isola di Pentain e l'uomo va per siloc da 100 miglia, truova l'isola di Iava la minore, ma è sí piccola che gira 2.000 miglia. E di quest'isola vi conterò tutto 'l vero.
      Sapiate che su quest'isola à 8 re coronati. E' sono tutti idoli; e ciascun di questi reami à lingua per sé. Qui à grande abondanza di tesoro e di tutte care spezie. Or vi conterò la maniera di tutti questi reami, ciascun per sé, e diròvi una cosa che parrà meraviglia a ogn'uomo: che quest'isola è tanto verso mezzodie che la tramontana non si vede, né poco né assai. Or torneremo a la maniera degli uomini, e diròvi del reame di Ferlet.
      Sapiate che, perché mercatanti saracini usano in questo reame co lor navi, ànno convertita questa gente a la legge di Maomet. E questi sono soli quelli de la città; quelli de le montagne sono come bestie, ch'elli mangiano carne d'uomo e d'ogn'altra bestia e buona e rea. Elli adorano molte cose, ché la prima cosa ch'elli veggono la mattina, sí l'adorano. Contato di Fe(r)let, conteròvi del reame de Basma.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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