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      Quand'è morto, li parenti l'ardono con grande alegrezza.
      Ancora v'à un altro costume, che quando neiuno uomo morto s'arde, la moglie si gitta nel fuoco e arde co lui; e queste femine che fanno questo sono molto lodate da le genti, e molte donne il fanno.
      Questa gente adorano l'idole, e la magiore parte il bue, ché dicono ch'è buona cosa; e veruno v'à che mangiasse di carne di bue, né nullo l'ucciderebbe per nulla. Ma e' v'à una generazione d'uomini, ch'ànno nome gavi, che mangiano i buoi, ma non li usarebbero uccidere; ma se alcuno ne muore di sua morte, sí 'l mangiano bene. E sí vi dico ch'elli ungono tutta la casa del grasso del bue.
      Ancora ci à un altro costume, che li re e baronia e tutta altra gente non siede mai se no in terra; e dicono che questo fanno perché sono di terra e a la terra debbono tornare, sí che non la possono troppo inorare.
      E questi gavi che mangiano la carne del buoi, sono quelli i cui antichi ucisero santo Tommaso apostolo anticamente; e veruno di questa generazione no potrebbe intrare colà ov'è il corpo di santo Tomaso. Ancora vi dico che 20 uomini no vi ne potrebbero mettere uno, di questa cotale generazione de' gavi, per la virtú del santo corpo. Qui non à da mangiare altro che riso. Ancora vi dico che se un grande destriere amontass[e] una cavalla, non ne nascerebbe se no uno piccolo ronzino co le gambe torte, che no vale nulla e non si può cavalcare. E questi uomini vanno in bataglie co scudi e co lance, e vanno ignudi, e non sono prod'uomini, anzi sono vili e cattivi.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





Tommaso Tomaso