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      È un correre, un affannarsi a riparare sotto l'atrio delle case ed in pubblici alberghi; le vie di Milano così tranquille dianzi, ora offrono uno spettacolo quasi di confusione.
      Solo l'operaio mal tardandogli l'ora di riabbracciare la famiglia cui lo tenne diviso per l'intera giornata le esigenze dell'officina, affronta indifferente la pioggia sorridendo alle dolci premure che si vedrà fatto scopo dalla madre de' suoi figli.
      In breve la notte cade avvolgendo il creato nel suo manto tenebroso; la città si fa deserta e silenziosa... presentando solo un'eccezione nella via di San Paolo.
      Chiudevasi colà nientemeno che uno dei più rinomati magazzeni di mode ed erano circa venti giovinette vispe ed allegre che venivano messe in libertà.
      Lascio immaginare che rumore assordante di voci, di risa, di urli e poverine non si poteva fargliene carico se sfogavansi in quel momento della soggezione che loro imponeva una maestra vecchia, brontolona e severa.
      La natura non si può vincere, talvolta si riesce a soffocare un istante, indi bisogna che segga regina all'impero del mondo; ed è appunto in forza d'un'ineluttabile legge di questa natura che la lingua delle donne... debba sciogliere la questione del moto perpetuo.
      - Guarda che brutto tempaccio, diceva una bella brunetta con un tuono di voce tale da soperchiare il cicaleccio delle compagne - ed a dire che stamattina c'era fuora tanto di sole!
      - È proprio vero che in questo mese la costanza del tempo assomiglia molto a quella degli amanti; osservò sorridendo una fanciulla dallo sguardo maliziosetto.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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