Pagina (35/159)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Che morte! vi conduco alla vita, io!
      - Sì, ad una vita vituperata, d'infamia e di disonore. Deh, fate ch'io non vi supplichi invano, lasciatemi libera, rendetemi a mio padre. Non troncate l'agonia del misero vecchio se non volete che la sua maledizione vi rombi fatale eternamente sul capo. Rendetemi a lui, noi vi benediremo, voi avrete due cuori che quotidianamente si rivolgeranno a Dio invocando su di voi il tesoro della sua infinita misericordia. Ma non capite che vi prestate al più iniquo tradimento, che un perfido vi brama complice di tale infamia che marchio indelebile lascerà sulla di lui coscenza e sulla vostra?...
      - Oh, ma cessate una volta, interruppe Marco con dispetto, son parole codeste gettate ai vento, querele inutili, lamenti perduti! Diavolo, in fin dei conti non vi meno all'inferno! Anzi è un bel giovinotto che vi aspetta, galante quanto ricco, ricco quanto generoso. Egli vi ama e non cercherà altro che la vostra felicità. Diverrete sua moglie, sarete contessa, giacchè egli è conte, che volete di più? Eppoi a sentir voi si commette un delitto! Ma se v'ha delitto in questo caso è dal lato vostro, la mia fanciulla, che così ostinatamente vi rifiutate a migliorare la sorte di vostro padre che voi dite d'amare tanto. Ma immaginate la gioia del vecchio nel sapervi così superbamente collocata; egli finirà i suoi giorni tranquilli, benedicendo a sua figlia che ha saputo soccorrere i suoi anni cadenti e sollevarlo dalla miseria. Non è forse questa una bella soddisfazione per una brava figliuola?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





Dio Marco