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      Se qualcuno vi sentisse mi crederebbe un crapulone, un non so io...
      - Cosa vuole, soggiunse Maddalena scusando suo marito; bisogna compatirlo, è il suo maledetto vizio di dire tutto quello che gli viene in mente.
      - Guarda chi mi vuol correggere, ribattè Bastiano, mia moglie, lei che non sa tenere in gozzo quello che terrebbe un pulcino.
      - Parlare va bene, disse la portinaja, ma a tempo debito.
      - Ih, cosa ho detto infine? che credevo trovar il signor maggiordomo col mezzino in mano; è un delitto forse inumidirsi qualche volta la gola? corpo d'una ciabatta, se ciò fosse io sarei l'uomo il più malvagio di questo mondo.
      - Bene, dico... non è nulla, conchiuse Nicodemo, un'altra volta abbiate più prudenza... e finiamola. Ora ditemi in che cosa io possa giovarvi, che salvo errore voi foste in traccia di me.
      - Ecco qua, saltò su Bastiano, si tratterebbe... d'un matrimonio.
      Nicodemo si scosse.
      - Guarda, guarda, pensò egli in cuor suo, quella briccona di Marta certamente innamorata de' miei vezzi aveva già parlato ai portinaj perchè ci mettessero d'accordo.
      Ed aggiunse ad alta voce:
      - D'un matrimonio avete detto? e fra chi?
      - Sarebbe fra due persone che pajono nate espressamente per accoppiarsi, disse il Pipélé sorridendo.
      - Ah sì? ma chi sono dessi?
      - Sono... eh, eh, signor maggiordomo, vorrei dirglielo d'un colpo, ma mi piacerebbe lasciarlo indovinare! Ecco, la sposina è una giovinetta bella come il sole, piena di grazia e di bontà, educata poi... nientemeno che in uno dei nostri migliori collegi.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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