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      Io lo potrei denunciare questo Alberto, capite signor... papà Gervaso, lo potrei denunciare oggi, subito ed autorizzare la giustizia a compiere il suo corso.
      Suo malgrado Gervaso trasalì; al conte non isfuggì quel moto e continuò con un sogghigno infernale.
      - Ah, ah, vedete adunque che noi dobbiamo vivere da buoni amici ed obbliare un brutto incidente che voi aveste in oggi la cattiva idea di sollevare. Lasciamo che l'acqua corri secondo la china, ci guadagneremo entrambi, forse più voi perchè avrete sempre in me un amico fedele pronto anche a qualche sagrificio per la vostra cara amicizia.
      - Sono promesse che non mi lusingano, rispose Gervaso - e neppure m'intimoriscono le vostre minaccie. Non comporterò mai che un tristo viva impunemente sotto un nome ed un grado non suo, che si goda un patrimonio ch'egli ha usurpato, e che abusando infamemente del sacro nome di padre, chiami figlio colui che dovrebbe rispettare per suo padrone. Giù quelle spoglie mentite, e fuori da questa casa in cui non vi entraste che vilissimo servo.
      - Ma se io esco di qui gli è per recarmi subito al tribunale, e sapete cosa romba sul capo a quel povero Alberto Sampieri? o la morte od una perpetua prigionia.... l'ignominia sempre.
      - È una vendetta degna di voi, compitela pure, Alberto Sampieri non vi teme, subirà rassegnato il suo destino. Se la giustizia non crederà sufficienti i sagrifici patiti in diciott'anni di penoso esilio per espiare un fallo, non un assassinio, egli chinerà il capo davanti ai diritti degli uomini.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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