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      - Sicchè adunque, caro papà Gervaso, m'assicurate che dal canto mio non corro incontro ad alcun disastro assistendo in qualità di padrino al vostro duello. Mi capirete che quando si trova ne' miei panni non si può tanto leggermente lasciarsi travolgere in un affare, per esempio, di polizia ed insudiciare quella fame, che si è sempre cercato mantenere, dico... linda e pura d'ogni macchia. A dirvi il vero avreste fatto molto meglio in questa circostanza rivolgervi ad un'altro e lasciarmi in pace, che di duelli, di questioni d'onore e che so io, non me n'intendo assai. Ma ora quel che è fatto è fatto, sarò vostro padrino, purchè m'assicuriate che la polizia non ci ficchi il suo naso.
      - State di buon animo Nicodemo, rispondeva papà Gervaso, che non sarete molestato per niente. È una cosa che si compirà fra noi e che nessuno dovrà penetrare.
      - Tiro il fiato; quand'è così vi auguro buona fortuna.
      - Grazie.
      - Benedetto uomo, continuò Nicodemo dopo un'istante di silenzio, che vi è mai saltato in mente di tirarvi per i piedi un'enormezza di questa fatta, un duello?
      - Che volete, rispose Gervaso, il destino ha le sue leggi e non si possono infrangere.
      - E questo duello dovrà essere...
      - All'ultimo sangue.
      - E lo dite con quella indifferenza! Ma qual ne fu il misterioso motivo?
      - Una cosa da nulla.
      - Ed il vostro anniversario chi è?
      - Ma se non lo conosco neppur io!
      - Diavolo, diavolo! - Nicodemo fremette non so se di freddo o di paura.
      Dopo due ore di cammino la vettura girando di fianco Melzo veniva a fermarsi, circa a mezzo miglio dal paese, davanti ad un cancello di ferro che dava ingresso ad un giardino.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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