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      In questo punto Nicodemo mandò un grido di gioja.
      - Ah ci sono, ci sono, proruppe il buon uomo saltellando come un fanciullo attorno a Gervaso. Ma se lo dico io, ho una memoria che fa concorrenza a quella d'un creditore!
      L'attenzione di tutti si fermò su Nicodemo.
      - Sentite Gervaso, continuò, veramente dovrei incominciare a chiamarvi signor conte, ma per ora permettete, sto forse per rendervi un'immenso servigio e la gioja mi confonde le facoltà mentali. Sentitemi adunque e rispondete sinceramente, come lo fareste col vostro confessore, non ve ne pentirete certo. Vi ricordate ancora in qual giorno preciso successe quel duello nell'anno 1778?
      - Fu un venerdì del mese di Giugno. È una data fatale ch'io non ho mai dimenticata.
      - Benissimo, proruppe Nicodemo, fin qui siamo d'accordo. E l'ora, dite, ve la rammentate?
      - Alle otto circa del mattino.
      - Di bene in meglio. E la località precisa?
      - Nel boschetto di fronte alla porticina segreta del castello Sampieri in Magenta.
      Gervaso cadde in profonda meditazione.
      - Ebbene, proseguì Nicodemo, non c'è d'attristarsi, quel duello vi fu fatale, è vero, ma io vi porto una splendida, dico... riabilitazione.
      - Spiegatevi!
      - Ecco: io sono oriundo di Magenta, ho là i miei antenati. Diciott'anni or sono precisamente in un venerdì di Giugno io me n'andava ad assistere, dico... a certi lavori che si facevano su' miei fondi e rasentando il castello Sampieri attraversava il boschetto di tigli. Allorquando scorgo un ufficiale tedesco disteso al suolo in un lago di sangue.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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