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      - No, no, proruppe allora il giovine, noi faremo una famiglia sola; lungi dai rumori assordanti della capitale noi troveremo la vera felicità nel tranquillo seno della natura.
      - Tu hai una moglie giovine e bella, disse Gervaso, può darsi che preferisca le passeggiate lungo il corso a quelle in mezzo ai campi, che preferisca i teatri i salons, le feste da ballo alle lunghe sere passate accanto al fuoco raccontando storielle.
      - Io sarò vicina a' miei parenti ed a voi, disse Erminia fissando il vecchio con affetto, dove volete adunque ch'io trovi un soggiorno più aggradevole.
      - Ebbene sia pure come volete.
      - Oh Erminia, t'avrò ancora con me! proruppe Maddalena trasportata dalla gioja.
      - Voi altri non crederete, esclamò Bastiano, ma io continuo a fregarmi gli occhi, che temo sempre di sognare.
      - E voi signor Nicodemo cosa fate lì in piedi, muto, immobile come una statua? disse Gervaso portandosi vicino al maggiordomo.
      - Cosa faccio? contemplo tanti volti raggianti, dico... di beatitudine e mi delizio solingo al bel panorama.
      - Noi partiamo, non vi rincresce restar qui solo?
      - Sicuro che mi rincresce, anzi ne ho il cuore ulcerato, ma siccome non posso seguirvi così ho deciso di rimanere.
      - Sentite, continuò Gervaso, mi abbisognerebbe un fedel intendente che prendesse cura de' miei affari, che io avrò tutt'altro per la testa; volete voi occupare un tal posto? Avrete alloggio e tavola con noi, più il doppio dello stipendio che percepite adesso dal vostro padrone.
      - Dite davvero? Ed io diventerò l'intendente di casa Sampieri?


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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