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      Del rimanente, altri fatti importanti della medesima indole e assai più noti ci porge la storia. Sotto la signoria del turco Mahmûd di Ghazni (1001-1030), che cominciò la conquista musulmana dell’India, Ghazni nell’Afghanistan diventò la capitale letteraria dell’Asia, il convegno di tutti i poeti, dove Firdusi compose il suo poema famoso. Kutab, avventuriero turco, nato servo, fondò la dinastia detta perciò dei "Re schiavi", di cui Altamsh (1211-1236) fu il più grande, e Delhi [69] diventò la capitale di questo primo Impero musulmano. Fu questa un’epoca gloriosa per le arti, le lettere e le scienze: e le rovine dell’antica Delhi ne dicono i fasti. Akbar, che compì la conquista iniziata da Bâber, pronipote di Tamerlano, fondatore dell’Impero mongolico nell’India, fu appassionato delle arti, delle scienze, delle lettere; le quali ebbero sotto il dominio mongolico un grandissimo incremento. Akbar stesso coltivò gli studi, in specie l’astronomia, la fisica e le scienze naturali: i più bei monumenti dell’India sorsero per opera sua. Il medesimo si può dire della dinastia mongola degli Yuen, che regnò in Cina nel XIII secolo; e la stessa dinastia tartara dei Ts’ing, che vi regna oggi, ebbe già uomini, i quali si possono annoverare tra i più illuminati e gloriosi sovrani del mondo.
     
     
      VII.
     
      Passiamo alle fonti cinesi così ricche di notizie, e spigoliamone le più precise. I popoli selvaggi che dai secoli più remoti della storia della Cina abitavano la regione a nord del Hoang-ho, il nome dei quali, come ora vedremo, variò più volte in processo di tempo, ebbero tutti dapprima un appellativo generico comune, qualunque fosse la loro schiatta.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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