Pagina (81/246)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il commercio in ispecie, che sparge da per tutto i beni prodotti dal suolo, fu in fatti tenuto in molto conto fin dal primo svolgersi della civiltà cinese; e la istituzione de’ mercati, "dove le genti potessero accorrere da ogni parte con le loro robe, e per via di convenevoli cambj, procurarsi ciascuno il bisognevole, e in tal modo render comune la ricchezza"(60), viene [117] attribuita a Fu-hi o da altri a Shen-nung, che la tradizione fa vivere circa ventotto secoli innanzi l’era nostra. La cooperazione, dunque, che rende possibile la costituzione e l’esistenza delle società, era colaggiù ripartita fin dai primi tempi in varie classi d’uomini, che la consuetudine e la legge avevano stabilite come organi essenziali del consorzio civile. La tradizione cinese riconosce la necessità di questa cooperazione, e attribuisce a’ primi savi il merito d’averla mantenuta regolare e costante. "I sapienti re dell’antichità compartirono il lavoro di cui abbisogna il vivere comune, per quattro ordini di cittadini; badando che ognuno singolarmente adempisse all’ufficio che spettavagli secondo la propria capacità; per modo che lo Stato non avesse magistrati inetti, le città non avessero malcontenti nè oziosi, e le campagne non terre incolte e infruttuose.... Uomini pubblici, Agricoltori, Artigiani e Mercanti furono i quattro ordini di cittadini, i quali componevano il popolo cinese. Si dice uomo pubblico, chi fa parte del governo della cosa pubblica; agricoltore, chi dissoda la terra, e la feconda con la seminagione; artigiano, chi adopera l’ingegno a fabbricare utensili e strumenti; mercante, chi rende generali i beni col traffico.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





Fu-hi Shen-nung Stato Agricoltori Artigiani Mercanti