[118] Non per tanto, se queste quattro classi di popolo hanno tutte, sotto un certo rispetto, un eguale valore economico, la classe agricola ebbe, pe’ Cinesi, un valore morale maggiore d’ogni altro; ed eccetto quella de’ magistrati, fu la più tenuta in pregio, e la maggiormente onorata. Un decreto dell’imperatore Wen-ti dei Han, emanato il 6° mese del 13° anno del regno di lui (150 a. C.), col quale si concede per alcun tempo il condono della tassa prediale, a cagione di cattive ricolte, incomincia: - "L’agricoltura è il sostegno dell’Impero, la più grande e la più utile delle arti"; e continua poi dicendo quanto meritino gli agricoltori d’essere dal governo sostenuti, aiutati e incoraggiati, ogni volta se ne dia l’occasione(61). In simil modo cominciano molti altri decreti, diretti allo stesso fine di sollevare dalle gravezze o esonerare dalle tasse gli agricoltori, quando il malo andazzo delle stagioni o altre calamità li mettevano in istrettezza: decreti che si trovano registrati, come il primo summentovato, nelle istorie del paese. Non è esagerato affermare che le diverse classi di popolo di cui si [119] compose la nazione cinese cooperano quasi tutte all’incremento dell’agricoltura: e a tale intendimento mirarono non solo il commercio e le industrie, ma anche la classe preposta al governo dello Stato(62); imperocchè l’opera del governo veniva in molta parte rivolta a quella fonte di ricchezza pubblica. Il vasto sistema d’irrigazione, il segnare i confini delle terre, il mantenerli secondo la quota legale, le nuove ripartizioni di suolo, le vie di comunicazione, i mercati, i granai di deposito pe’ bisogni usuali, e quelli di previdenza pe’ casi di carestia, furono tutte cose, che volevano il lavoro, la direzione e la sorveglianza assidua del governo.