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      Il principio d’autorità inculcato dalla religione, pel quale solo è possibile la vita sociale, viene perciò ad essere un principio d’autorità proveniente dall’ordine naturale dei fatti.
      L’umanità presente è il prodotto dell’umanità passata; la civiltà odierna, l’odierno benessere è il frutto [233] del lavoro, continuato per secoli e secoli, di tutti coloro che ci precedettero. L’uomo deve dunque, prima di tutto, un culto al passato, un culto all’umanità defunta
      (149). E come egli ringrazia il cielo e la natura, per le produzioni utili che gli concede, ha pure il dovere di mostrare la sua riconoscenza a chi s’adoperò pel suo bene. E dal padre defunto risalendo a’ più lontani antenati; e da’ più lontani antenati ai primi uomini che inventarono le arti utili alla vita; la religione cinese inculca il dovere di onorare l’opera dell’uomo al pari dell’opera del cielo, la natura e l’umanità. Il Confucianesimo non scompagna mai questi due atti d’onoranza religiosa, come vien dimostrato da molti passi delle sue Scritture sacre. Perciò esso raccomanda caldamente d’aver sempre il pensiero rivolto al tempo antico; e la religione appunto deve "insegnare a ricondurci alle origini". - "Il savio torna all’antico, si riconduce ai principj, non dimentica le origini. Perciò manifesta il rispetto, esercita le forze, e compie sempre atti di riconoscenza verso i progenitori". - Rivolgere l’animo d’onde provengono le istituzioni, dà saldezza alla base su cui riposano, e rende agevole il governare".
      Questo culto al passato trova la sua applicazione più diretta nel culto dei genitori defunti, per arrivare poi al rispetto illimitato ai genitori viventi, e al [234] sentimento di deferenza verso ogni maggiore d’età. - "La religione serve a farci tornare al passato, continuandolo in noi con la pietà filiale.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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