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      Le dottrine avverse sono qualche volta interpretate inesattamente, sia a malizia, sia per ostentata ignoranza delle medesime, e incuria di penetrare al fondo delle idee; affine di mostrare nel maggior modo possibile, il disprezzo verso credenze che si stimano false e pervertitrici. Insomma, per intenderci, teniamo a mente che l’autore cinese usa quella stessa buona fede, che adoperano tra noi gli scrittori di simiglianti materie, quando si pigliano a confutare: avvertendo però, che, anche in questo, i Cinesi sono molto più indietro di noialtri.
      [248] "In principio del regno di Ming-ti degli Han (58-76) si cominciò ad aver notizia esservi in Occidente un Dio (Shen), il cui nome era Fuh (Buddha); e perciò si mandò gente nell’India a chiedere della sua dottrina, e per avere delle sue Scritture, ed anche per fare che venissero alcuni Sha-men"(160).
      Ora le scritture di quella sètta, così in sostanza, tengono in alto pregio il vuoto e il nulla, insegnano la pietà, e a non uccidere animali. In quanto all’uomo, morto ch’egli sia, il suo spirito permane e continua ad incarnarsi in varie forme. Nella vita presente tutti vengono rimunerati o puniti per le buone o cattive azioni fatte nella vita passata. Ciò che hanno per ottimo è l’esercitarsi in raffinare lo spirito, fino ad arrivare ad essere Buddha
      .
      D’un tal bene parlano ampiamente, e con grandi parole, così che il volgo e i poveri di spirito restano sedotti. A sublimarsi con siffatta dottrina, si guadagna il titolo di Santo
      .
      Queste sono le nuove arti che si propagarono allora nella Cina, dove si fecero anche immagini per venerare l’autore di quelle.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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