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      (60) "Se non vi fosse scambio di prodotti e di lavoro, affinchè il superfluo dell’uno supplisca l’insufficienza dell’altro, avremmo agricoltori con eccesso di cereali e tessitrici con eccesso di stoffe, che non per tanto mancherebbero di alcune cose necessarie alla loro esistenza". MENCIO, Lib. III, parte II, cap. IV, § 3. Consulta anche tutto il cap. IV della I parte dello stesso libro III.
      (61) T’ung’kien-kang-muh "Storia generale della Cina" libr. III, f. 150. - Già a cominciare dal 9° anno del 2° mese del regno di quel sovrano (170 a. C.), vi ebbero, per tre volte, diminuzioni della tassa prediale (‘Ibidem’, f. 114). Le esclusioni totali dalla tassa sulle terre, e la diminuzione della metà o del terzo, secondo i casi occorsi, furono frequenti nella Cina; e sono registrati nel T’ung-kien-kang-muh, a’ luoghi ora citati.
      (62) "Il governo dei primi re istituì un ufficio apposta per le cose della campagna, ‘T’ien-kwan;’ al quale era assegnata la scompartizione e la distribuzione delle terre coltivabili della Cina, affinchè non vi fosse occasione di contendere tra ricchi e poveri, forti e deboli; ciascuno avendo da badare ai lavori del suo campo.... Ogni anno gli ufficiali deputati alle faccende rurali, s’adopravano a mantenere quell’assettamento territoriale; procurando sempre che i campi, le vie, i fossi, i canali, tutto fosse secondo le giuste misure prescritte; e questa giusta precisione di confini e di misure, in ogni parte della campagna, rendeva quasi impossibile alla gente d’allargarsi oltre la quota che la legge aveva fissata". MA TWAN-LIN lib.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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