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      Per non dir altro, egli compie in sé medesimo con un'alacrità ed esattezza prodigiosa, senza riposar mai un minuto secondo, la grande opera della circolazione del sangue, la cui sola scoperta valse a un secolo la celebrità. Quel fenomeno stupendo, pel quale il prezioso liquido (da lui perfezionato e reso atto a tanti ministeri coll'altra fatica de' suoi denti) scorre pei fiumi delle arterie, si suddivide in mille ruscelli, e a mano a mano si ripartisce in milioni di canaletti capillari a portare per entro a tutte le fibrille della macchina la morbidezza, il tepore, la nutrizione, la forza; riportandone poi, pel sistema inverso dell'albero venoso, tutte le molecole decomposte e non più servibili alla vita.
      Ma perché il sangue si ripurifichi di questi rifiuti, si spogli del carbonio, riprenda l'ossigeno e con questo il colore e il calore nel gran laboratorio dei polmoni, egli (il così detto ozioso) attende contemporaneamente all'altra opera sublime e incessante della respirazione. Ma lavoro mena lavoro. Il sangue governato con tanta alacrità e costanza vuol essere ministro e alimentatore delle più vitali e preziose secrezioni: quindi il nostro uomo, sotto a quelle apparenze di neghittosità, compone a se stesso i sughi gastrici per la digestione, la bile per gli sdegni generosi, la saliva per il sigaro, le lacrime per il tenero sentimentalismo. E tutte queste cose egli le fa tanto bene come Alessandro che domò l'Asia, come Scipione che soggiogò l'Africa, come Colombo che scoprì l'America, come Buonaparte che conquistò l'Europa.


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98

   





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