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      Io non sarò tuttavia tanto crudele da costringere altri ad ascoltare dodici volte lo stesso motivo. Procedendo sistematicamente, procurerò, per quanto è possibile, di risparmiare le ripetizioni.
      I miei dodici esemplari si riducono in fondo a due tipi. La scena è la stessa in entrambi: campagna e bosco; poi - salvo qualche rara eccezione - un’acqua, che è quasi sempre una [76] fonte. Sul margine, o sulla riva, c’è un cavaliere. Nel maggior numero dei casi piange e si dispera; una sola volta appare lieto e contento; qualche altra avvicenda l’afflizione e la beatitudine. Poco lungi si vedono, dove uno, dove due altri personaggi, qui a sedere, là in piedi, in atto d’ascoltare. Questi gli elementi comuni; ma in uno dei due tipi il cavaliere addolorato comincia dall’esser solo. Gli altri attori vengono dopo, e fanno per solito, con esito più o meno felice, ufficio di consolatori. Invece nel secondo tipo i personaggi prendono posto sulla scena con ordine inverso: prima il deuteragonista; poi il protagonista.
      Alla prima categoria spettano sei esemplari: cinque del Tristan, uno dell’Innamorato. In nientemeno che quattro il protagonista è Palamidesse, col quale il tema viene soprattutto a immedesimarsi.(155) Causa prima della sua afflizione sono l’amore e la gelosia; ma la prossima, l’attuale, consiste ben tre volte nell’umiliazione da lui subita allora allora in un torneo, di cui il suo fortunato rivale gli ha rapito l’onore. Due di questi episodî si sono già ricordati dianzi discorrendo della cortesia cavalleresca.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





Tristan Innamorato Palamidesse Causa