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      [191] Così munito, anche Ruggiero può correre a sua voglia per l’aria, alla maniera dell’eroe greco. Accompagniamolo fin sopra i prati di Londra, e assistiamo con lui alla mostra degli aiuti d’Inghilterra, d’Irlanda e di Scozia (X, 75-89). L’episodio, se diciam padre l’Ariosto, riconoscerà per nonno il Boiardo. Impossibile non identificare Ruggiero con Astolfo, il quale, giunto in vista dell’attendamento di Agricane e preso a domandare un araldo (Inn., I, X, 8), aveva trovato in lui un cicerone altrettanto garbato ed istrutto, quanto è il cavaliere per l’eroe di Lodovico.(580) Anche la scelta del ragguagliatore conferma la derivazione colla sua stessa diversità. Quella del Boiardo è naturalissima per sé; l’altra, non troppo opportuna né spontanea, trova facile spiegazione nel desiderio di scostarsi un pochino dal modello. Del resto, araldo e cavaliere promettono del pari un’informazione compiuta (Inn., st. 11: Fur., st. 76); del pari indicano per la prima la schiera del capitano; del pari distinguono le varie genti additandone i gonfaloni.
      Ciò che la rassegna dell’Ariosto ha di particolare, è la soverchia lunghezza e la stucchevole monotonia. Il poeta non sembra aver perduto, come noi, la pazienza, compilando quell’arido catalogo di ben tredici stanze. Ma a che fine mai sciorinarci un elenco di quarantaquattro capitani (salvo errore) con altrettante bandiere, se tutti costoro, pochissimi eccettuati, sono e resteranno sempre null’altro che nomi, mai non diventeranno, collo svolgersi dell’azione, figure distinte in mezzo alla folla?


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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