Pagina (210/965)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Una ragione ben legittima vi sarebbe, se il poema avesse presunto di trovar divulgazione tra le genti delle quali esso conta, a quel modo che qui da noi assai attraeva, e ancora attrae, la rappresentazione dei tanti personaggi che s’immaginano sulla riva ad aspettare festosi il poeta nel c. XLVI (st. 2-19). Un certo quale interesse nella Gran Brettagna questo che per noi è aridume riuscì realmente a destarlo, tanto da avere stimolato di fresco alla ricerca, di dove mai i dati fossero presi; poiché, accanto ad inesattezze, particolarmente per [192] ciò che riguarda la Scozia, si rilevano altresì esattezze curiose.(581) Dalle forme de’ nomi s’è argomentato che l’Ariosto dovesse aver davanti una lista latina; la quale potrebbe forse essergli stata fornita da Polidoro Virgilio, un italiano che pubblicò poi una Historia Anglica, e che aveva tenuto la sede di Bath, il cui antico titolare, il «ricco Prelato di Battonia» (st. 81), è il solo ecclesiastico di cui qui apparisca l’insegna. Ma che l’idea di piacere ad Inglesi e Scozzesi guidasse Lodovico, è affatto inverosimile. Il perché del suo operare è a mio vedere puramente letterario, e va cercato nella sola tradizione classica. Il katàlogos di Omero, e con esso le lunghe enumerazioni che ne derivano in Virgilio e negli altri epici latini,(582) hanno agito proprio come modelli. Stima l’Ariosto che tutto quanto si trova presso coloro deva star bene del pari nell’opera sua, senza considerar troppo l’enorme discrepanza della materia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





Gran Brettagna Scozia Ariosto Polidoro Virgilio Historia Anglica Bath Prelato Battonia Inglesi Scozzesi Lodovico Omero Virgilio Ariosto