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      (780)
      Mentre il re di Sarza va menando orribile strage, sopravviene Rinaldo coi soccorsi (XVI, 29). Abbiamo qui un riflesso del sopraggiungere degli Arcadi e degli Etruschi insieme con Enea nel decimo di Virgilio.(781) L’orazione ai soldati (st. 32-38) ricorda piuttosto gli storici: Sallustio, Livio, e gli altri. Ha un tono serio e grave, che non si smentisce neppure un istante. La battaglia che poi s’appicca tra questa gente e i Saracini, è narrata con molta cura dal poeta (st. 42 sgg.). Per le questioni nostre non ha importanza, giacché il rilevare certe imitazioni e reminiscenze specialissime potrebbe facilmente [247] condurre ad un’idea falsa dell’insieme. Soltanto, per ribadire il paragone tra gli aiuti arcadi e quelli d’Inghilterra, metterò Rinaldo che sgrida gli Scotti volti in fuga (st. 80), con Pallante che adempie co’ suoi il medesimo ufficio di buon capitano (Aen., X, 364).(782) Né le prodezze del figlio d’Amone scompaiono menomamente di fronte a quelle del figliuolo di Evandro.
      Anche trascorrendo senza fermarmi, temerei alla fine di perdermi, se non potessi uscir presto in luogo dove gli oggetti si discernessero più distintamente. Mi s’affaccia di nuovo Rodomonte. Ad una moltiplicità di casi minuti, e affatto insignificanti, se presi un per uno, succede di nuovo una scena vasta, con figure disegnate e finite, e non solo sbozzate, come s’avevano nella più gran parte del canto XVI, e come s’hanno in tutte le pitture di battaglie, per le quali - il cielo me lo perdoni - non ebbi mai simpatia.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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