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      - Castello di Pinabello. - Lo scudo d’Atlante nel pozzo. - Separazione degli amanti. - Ricciardetto liberato dal fuoco. - Avventura di Fiordispina. - Aldigiero e il suo affanno. - Ruggiero scrive a Bradamante. - Liberazione di Malagigi e Viviano. - Immagini profetiche. - Padiglione di Cassandra. - Sala dipinta nella Rocca di Tristano. - Fonti di Merlino. - Fontana con statue. - Ippalca.
     
     
      Astolfo, rimasto, se ben si rammenta, nel regno feminoro, vuol essere ricondotto in mezzo ai nostri personaggi. Ci costa ben poco l’accontentarlo. Uno dei soliti itinerarî (XXII, 5 -8),(1352) un vento impetuoso che fuorvia la nave (St. 9-10),(1353) bastano per trasportarlo in paese a noi noto, presso il palazzo d’Atlante, dove il mago africano mette lui pure in trappola colle sue arti. Sono ancora le arti di cui si parlò in generale,(1354) quando ne furono vittima Ruggiero ed Orlando. Rubare qualche cosa per trarre ad un luogo d’incanti, è un tratto non infrequente nelle fiabe popolari.(1355) Del resto, ciò che qui ci si mette sotto gli occhi con una pittura particolareggiata (st. 12-14), non è se non lo svolgimento di un pensiero accennato di già fin dalla stanza 12 del canto XII.(1356) Che la fuga del ladro sia misurata in modo da render possibile l’inseguimento (XXII, 12), è condizione imposta da un’assoluta necessità logica. Però narrazioni remotissime l’una dall’altra si trovano aver comune questa circostanza.(1357)
      [354] Anche per Astolfo si rinnovano scene somiglianti a quelle, cui assistemmo altre volte.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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