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      » E le statue (in ciò ravviserei una novazione razionalistica) non restano di percuotere di per sé, bensì per l’uso che Orlando fa della sua spada. Nell’Entree poi de Spagne tutto il martellare avviene per via di congegni mossi dall’acqua. E dell’opera mirabile sappiamo bene a chi spetta il merito. Non a Merlino:
      Le pere ou roy Marsilie, quand estoit jovencel,
      Fist la fontaine fier a un mestre Clariel;
      Ne avoit maudre en Espagne de labor de quarel.
      (f.o 223.)
      La Spagna è uno dei pochi romanzi cavallereschi italiani coi quali l’Ariosto ebbe una certa famigliarità. Quindi può essere che insieme colla fonte del disamore, anche la spagnuola del rimatore toscano abbia contribuito in qualche modo a quella, dove riposano da un pezzo Ruggiero, Marfisa, e gli altri. Comunque sia, posta una fonte edificata da Merlino, ed avendo d’altra parte negli occhi i bassorilievi di tante fonti nostre, era ben naturale collegare alla fonte merliniana una di quelle rappresentazioni profetiche, di cui e Virgilio e il Boiardo avevan dato l’esempio. La dote principale del Mago di Brettagna è appunto la prescienza. Fin dalla prima metà del secolo XII, per opera di Goffredo di Monmouth, erano divulgatissime in Europa le pretese sue profezie, le quali, con un linguaggio nebuloso, tutto simboli e immagini, preso a prestito dalla Bibbia e dall’Apocalisse, presagivano i casi futuri. Quelle profezie avevano portato a mettergliene in bocca altre non poche; e l’Italia era stata terreno ben fecondo per siffatto genere di semenza.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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