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      - Secondo il consueto, pare esserci stata composizione di esemplari simili. Il caso del Morhault suggerì l’orditura, non ogni particolare. Infatti nella narrazione ariostea interviene tra i due contendenti un re, o per dire la cosa più in generale, un terzo personaggio, di cui quel caso non sa nulla; ma ecco nel racconto di Pharamont, senza alcun dubbio presente all’Ariosto, poiché costituisce coll’altro una storia continuata, la figura del re di Norhombellande. Poi, l’inaspettato, nella condotta di Doralice, consiste nel preferire il nuovo amante all’antico; di qui appunto viene a scoccare lo strale satirico del poeta. S’ha il rovescio nel caso del Morhault; questi corrisponde a Mandricardo, non già a Rodomonte. Né cotale corrispondenza s’appoggia semplicemente a ragioni di successione cronologica: si vide pure come Mandricardo che toglieva Doralice a una numerosa schiera, provenisse in parte dal fatto consimile del Morhault. Ora, per questo lato, l’elezione fra Tristano e Blioberis sarà la più simile alla nostra: solo in quella, fra tutte le citate, entrambi i cavalieri sono prodi e ben fatti di corpo, ossia, come presso di noi, la donna sceglie tra due amanti che presso a poco si equivalgono. Infine, la [435] partenza dal campo (XXVII, 110, 116) ha di nuovo riscontro in Pharamont, che senza nemmeno prender congedo, se ne va, come s’è visto, dal castello del re di Norhombellande.
      Qui tuttavia al primo modello se ne sovrappone un altro ancora, richiamato dall’analogia delle circostanze.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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