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      Avutala, si pone assiduamente a recitar le sue preghiere, seduto nel vano d’una finestra che guarda sul giardino. Ed ecco il terzo giorno la regina uscir dal palazzo, ed andarsene a un orribile negro in un padiglione di faccia. Cotal vista rasserena e guarisce il disgraziato marito, che l’indomani può presentare al re una faccia rosea e far onore al ritratto. Vien la volta di rattristarsi per il re, quando sente la spiegazione del fenomeno; però pensa di cercar distrazione, e (chi sa?), fors’anche consolazione ne’ viaggi. Parte dunque col suo compagno di sventura, e insieme con lui trova innumerevoli mogli che fanno quel che hanno fatto le loro, senza che i mariti se ne diano troppo affanno. Ma un caso vince gli altri tutti. In un campo quattro buoi aravan la terra, guidati da una donna, il marito della quale trottava dietro l’aratro, ansando sotto il peso di una cassa chiusa. E cosa conteneva la cassa? Ciò che la donna diceva esserle più caro al mondo: un uomo, che senza ritegno alcuno se ne professava amante. - Naturale che a paragone di quel povero villano, costretto a servir da bestia da soma a chi gli faceva onta, i nostri due si tenessero meno sfortunati.
      Questa versione è manifestamente alterata in più punti; e come potrebbe non essere? Ma astraendo da ciò, siam noi in cospetto di un documento sincero della tradizione orale, oppure di un prodotto che metta capo a origini letterarie?(1697) Un esame maturo porta a bandire la diffidenza, doverosa nel principio.
      Se letterarie fosser le origini, bisognerebbe pensare al Furioso e alle Mille e una Notte; e osservando da vicino, si vedrebbe subito come non sarebbe lecito contentarsi dell’una o dell’altra opera, e converrebbe supporre (cosa in sé non punto inverosimile) una confluenza.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





Furioso Mille Notte