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      Quarum capillos, cernentibus viris, fecit precidi,(1824) vestesque jussit a mammillis inferius amputari; et incontinenti, ante oculos miserabilium mulierum, mandavit maritos earum in patibulum elevari. Quo facto, statim expulit miseras de Tarvisio sic turpiter denudatas, Venetiasque, nullo precedente ductore, coegit quam citius properare.»(1825) Di questa obbrobriosa crudeltà non si dimenticarono gli oppressi il giorno della vendetta: «Eductus ergo Albericus cum uxore et filiis, in eius aspectu primo filii trucidantur; matri tyrannae vestes [484] tenus inguina abscinduntur, ita ut obscoenae partes paterent».(1826) Il costume non scomparve cogli Ezzelini e la loro memoria. Non operò altrimenti, a quel che si narra, Braccio da Montone colle donne aquilane, in quell’assedio che lo condusse alla morte.(1827) L’Ariosto stesso, se si fosse imbattuto a Milano sul principio del 1500, avrebbe visto vituperate a quel modo dalle milizie francesi non poche infelici.(1828) Dio sa in quanti luoghi l’atto disonesto fu ripetuto dagli sfrenati devastatori dell’Italia! Né ancora questa vergogna è cessata; e durante la guerra russo-turca, in data del 14 luglio 1877, il ministro ottomano degli Esteri scriveva, che in un certo villaggio i Cosacchi «avevano tagliate le gonnelle a donne e a ragazze fino alla cintura»; e ciò come prodromo di ben maggior vitupero.(1829)
      Ritorniamo a noi. Chi mai a prima giunta avrebbe pensato a identificare Ullania colla donzella della Dama del Lago, e a considerare come frammenti di un tutto primitivo l’onta fatta alla messaggera da Marganorre e il primo incontro con Bradamante?


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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