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      Dunque s’armano ed escono. Dynadan, a dispetto di tutte le cose udite, fa ancora un tentativo per sottrarsi alla prova. Tristano si mette avanti il primo, e Gaheriet ne ottiene la giostra da Palamidesse, guadagnandoci un capitombolo. Palamidesse rende la pariglia, abbattendo Dynadan. I due scavallati rimontano. Dynadan ha dichiarato a Tristano di non voler far altro che il primo colpo: al resto pensi lui. E Tristano accetta di buon grado, e comincia dal combattere aspramente con Palamidesse, sempre acquistando vantaggio. Gaheriet, vedendo sì infierita la battaglia, si mette di mezzo e la parte. Ora si tratta di decidere chi deve restare e chi andarsene. Mentre i signori del castello stanno per pronunziare, Dynadan dichiara che non rimarrà a nessun patto. Allora Tristano vuol partirsi in sua compagnia. Riescono vani i tentativi per rattenerlo; indarno Palamidesse cerca perfino di trattener Dynadan, promettendo di fare in modo che gli ospiti se ne contentino. Insomma, Tristano si fa dare un valletto, che li conduca a trovare altro albergo, e richiesto inutilmente del nome da Palamidesse, parte col compagno suo.
      Qui c’è nelle somiglianze un vero calando. Sono intense da principio, e poi vanno smorzandosi, tanto che a un certo punto scompaion del tutto. Il Furioso non sa niente di giostre dei signori del luogo coi primi arrivati: il Tristan non sa del cattivo tempo e d’una folla d’altre cose. Il personaggio che gode le nostre maggiori simpatie, presso l’Ariosto rimane padrone del campo: nel romanzo francese finisce per cercare alloggio altrove.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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