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      Poco appresso ecco tutta la gente d’Escanor in fuga. Brehus e Messer Lac se ne ritornano allora vittoriosi, ma gravemente feriti. Con tutto ciò Brehus, incontrandosi con Guiron e Danayn, vorrebbe assalirli, e dare esecuzione ai propositi di vendetta.(1907) Dopo la mala notte e la battaglia del mattino! Messer Lac gli dà del matto; ed egli, per non irritare il compagno, si rattiene. Così l’incontro è amichevole, e bentosto vediamo tutti e quattro i cavalieri andarsene insieme in pace e di buon accordo.
      Qui dunque rimane allo stato di semplice intenzione, ciò che l’Ariosto pensò bene di mandare ad effetto. Pensiero ben naturale, essendosi lasciata in disparte la battaglia contro la gente di Escanor. Di nuovo ci troviam così nel Furioso ad un caso di cavalieri che sono abbattuti da una donzella, e che poi, risaputolo, ne provano somma vergogna (XXXIII, 68-76).(1908) L’opportunità dei confronti coi cavalieri scavalcati da Tristano nei primi tempi della sua cavalleria, si fa qui evidente. I tre re giurano di non vestir arme per un anno intero. Ebbene, già altrove(1909) abbiamo visto Palamidesse obbligato dalle costumanze a questa medesima penitenza per la durata di un anno e d’un mese, in grazia di un’onta assai analoga. - I tre,
      E da lo sdegno e da la furia spinti,
      L’arme si spoglian, quante n’hanno in dosso;
      Né si lascian la spada onde eran cinti,
      E del castel la gittano nel fosso.
      (St. 75.)
      Salvo il fossato, fa altrettanto Palamidesse; e come Palamidesse, Sagremor ed Hector. - I tre s’impongono l’obbligo di continuare ad andarsene a piedi e disarmati, anche dopo finito l’anno,


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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