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      (2157) Ed è particolarmente notevole l’incontrarsi a volte le cose stesse diversamente allogate e combinate. In tanta somiglianza non si uscirà, credo, dal verosimile, mettendo il trasporto del cadavere da Lipadusa ad Agrigento con quello dal campo troiano alla città di Evandro. I riti, beninteso, s’avevano a mutare integralmente; come il discorso di Orlando (st. 170-74) doveva adattarsi alle circostanze, e del futuro, e dei sopravviventi, né però poteva essere un’eco, sia delle parole di Enea, sia di quelle di Evandro.(2158) Eppure certi pensieri rimangono, contenti di assoggettarsi a una trasformazione e di entrare in tutt’altro contesto.
      Fino ad ora ho trascurato Fiordiligi, che aggiunge assai alla bellezza di questi canti. Sia essa presente o no, in tutto quanto succede qui a Brandimarte si è trascinati di necessità a pensare a lei. È una figura perfettamente riuscita; non si potrebbe ritrarre meglio uno degli aspetti più caratteristici e delicati della natura femminile. Nel lettore del Furioso impallidirà la memoria d’Isabella, di Olimpia: quella donna in lagrime, vera e propria effigie del dolore, non si potrà scordare giammai. Il sentimento profondo che la ispirò al poeta anima di vita immortale questa meravigliosa creazione.
      [561] Niente di più patetico che l’inconscia e muta malinconia di quell’infelice, mentre ricama le sopravvesti per lo sposo diletto (XLI, 31-33). Altri imitarono poi l’Ariosto; che egli abbia imitato qualcuno, non so.(2159) E ritrarre dal vero le apparenze esteriori, è già merito non piccolo: penetrare così addentro in un cuore e coglierne a questo modo i segreti, pochi sanno adesso, pochissimi sapevano al tempo di Lodovico.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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