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      Anche Erodoto ci narra, contando di un re egiziano, qualcosa che appartiene a questo [580] ordine di concezioni.(2244) Al quale spettano altresì le costumanze che resultano nella Bibbia dal cap. V, vers. 14-31 dei Numeri.
      Poiché a Rinaldo sta molto a cuore il risparmio del tempo, l’ospite cortese fa che egli possa insieme viaggiare e dormire. Qui ci ritorna a mente il Fregoso,(2245) che anch’egli lascia la dimora ospitale di Apuano in una barca, la quale scorre giù per il fiume colla medesima velocità della nostra.(2246) All’Ariosto la navigazione lungo il Po offre occasione - un’occasione procacciata a studio - di venire Delle passate cose divinando, e d’intrattenerci di luoghi e di persone a lui care (XLIII, 53-63; 143-149). Le riflessioni che Rinaldo, ridestato per ordine suo vicino a Ferrara, vien facendo tra sé ed i ragionamenti col nocchiero (st. 64-70), continuano i discorsi tenuti coll’ospite; come li continuano quelli di Apuano col servo e timoniere Ergotele (IV, 11-55):(2247) un personaggio che ha il buon senso del suo riscontro ariostesco, colla determinazione specifica di un tal quale epicureismo popolare, donde resulta ben retto il ravvicinamento sagace che se n’è fatto(2248) con Sancio Panza. Nel Furioso i ragionamenti servono a introdurre la leggiadrissima storia di Adonio e della moglie del giudice: una composizione [581] in cui la fantasia di Lodovico ha una parte assolutamente considerevole, ancorché l’idea fondamentale e varî accidenti provengano da questa o da quella fonte.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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