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      Inamorossi tanto de la donna,
      Che non trovava loco dove stare;
      Deliberò trovar quella madonna,
      La sua persona con essa provare.
      Aduna la bagattella di centomila uomini, passa in Francia, s’accampa sotto Parigi, e significa a Carlo lo scopo della sua venuta. Se Bradiamonte gli è concessa, partirà senz’altra guerra. A quanto pare, egli farebbe volentieri a meno della prova sul campo. Ma Carlo, che sta presiedendo un’adunanza di baroni raccolta per provvedere all’inaspettato pericolo, dichiara di non poter disporre della donzella, e passa lo scritto d’Almansore a Rinaldo. Questi dice, a qual patto sia legata la mano di Bradiamonte. Si manda per lei a Montalbano. Essa viene e si presenta a Carlo. Alle parole imperiali [595]Rispose Bradiamonte: O signor mio,
      Se il saracin vol con meco giostrare,
      E s’el me vince, nel nome de Dio,
      Per mio marito lo voglio pigliare.
      Ma se lui perde, che guadagnerò io?
      Faccisi in campo del(2291) tesor portare:
      Dodeci some stia(2292) al parangone;
      E quello io voglio per viva ragione.
      Questa è una Bradamante più positiva della nostra: non vuol perdere la fatica! Ebbene: Almansore accetta il patto, e ferma la battaglia per il terzo giorno. S’apparecchia un bel steccato, nel quale discendono poi i due avversarî. Per maggior sicurezza, la donzella ha in prestito da Rinaldo Frusberta e Baiardo. Almansore ottiene da lei di vederla in volto:
      Quando il pagan la vide così bella,
      Assai più che di prima fu conquiso.
      Inverso Bradiamonte sì favella.
      Disse: Madonna, nata in paradiso,


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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