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      (913) [1] Cfr. st. 124-125.
      (914) [2] St. 127.
      (915) Immediatamente.
      (916) [3] St. 128.
      (917) [4] St. 131.
      (918) Pressoché tutto, tutto.
      (919) Misero.
      (920) [5] Ib.
      (921) [6] St. 132-133.
      (922) Marmocchio, giovane.
      (923) Checché.
      (924) Dovunque voglio, volessi.
      (925) Disonorato.
      (926) [1] St. 134.
      (927) [2] V. anche LÖSETH, p. 437. Proviene di qui l’episodio con cui principia la nostra Tavola Ritonda, I, 2-7.
      (928) [1] Di questo episodio si può vedere un’imitazione nel Tristan de Nanteuil (Hist. litt., de la Fr., XXVI, 245). Tristan prende il luogo di Helynain, Doon quello di Girone. Ma qui la frode è scoperta prima che le nozze abbiano effetto. Col racconto nostro ha stretti legami di sangue una novella del Pecorone, IV, 2. Di ciò non si ricordò il Gorra indagandone le fonti, Studi di Crit. lett., p. 257 sgg.
      (929) [2] Cavaliere dell’età antica, vecchio di già quando Girone, allora giovanissimo, aveva avuto la fortuna di essergli compagno per alcuni anni.
      (930) [3] È un mero accidente, singolare di certo, che si ritrovi qua dentro il nome del fratello di Grifone.
      (931) [1] Cfr. Fur., XVI, 24-25.
      (932) [2] Ib., st. 86.
      (933) [3] St. 88-91.
      (934) [1] St. 127.
      (935) [2] St. 133.
      (936) [3] St. 132.
      (937) Fusti, pilastri.
      (938) [1] Pag. 274.
      (939) [2] Fur., XV, 101: Inn. II, III, 61.
      (940) [3] Fur., XV, 102: Inn., II, XX, 7.
      (941) [1] Pag. 124
      (942) [2] Cfr. Fur., XVI, 6.
      (943) [3] St. 7.
      (944) [4] St. 8.
      (945) [5] St. 9.
      (946) [6] Cfr. St. 10-13.
      (947) [7] St. 13.
      (948) [1] Cfr. st. 14.
      (949) [2] II, III, 12. C’è nel Boiardo anche un altro caso consimile, cogli stessi personaggi: Origille, la quale, dopo aver lasciato Orlando beffandolo spietatamente (I, XXIX, 50), incontrandolo di nuovo, sa tuttavia scusarsi e ottenere il perdono (II, III, 60). V. p. 204. Negli episodî boiardeschi, specialmente in quest’ultimo, più che un’opera d’astuzia, abbiamo dinanzi gli effetti della bellezza d’una dama, e della cecità d’un innamorato.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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