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      Moutier.) - Si paragoni altresì Fur., st. 143, con Met., v. 486-89. Ma la somiglianza più significativa è la seguente: Fur., XIX, 49: «Altri attende alle trombe, e a tor di nave L’acque importune, e il mar nel mar rifonde»; Met., v. 488: «Egerit hic fluctus, aequorque refundit in aequor». Qui non c’è possibilità d’ingannarsi.
      (994) [2] Fur., XVIII, 141: «Con tanti tuoni, e tanto ardor di lampi, Che par che ’l ciel si spezzi e tutto avampi»; Aen., I, 90: «Intonuere poli, et crebris micat ignibus aether.» - Fur., XIX, 46, v. 1-4: cfr. Aen., I, 108-11.
      (995) [3] Ad esso e al Morgante, in pari tempo che ai classici, suppone nelle note a questo luogo il Panizzi, che sia da aver riguardo per le descrizioni ariostesche di procelle. Tre se ne hanno nel Boiardo: II, VI, 11-14; 27-30; - II, XXVII, 40-44; - III, III, 58-60; IV, 2-7. Qui parrebbe da rammentare piuttosto la prima. Si cfr. Fur., XVIII, 141, con Inn., st. 11; e Fur., st. 142, con Inn., st. 27. Le navi stanno ugualmente in pericolo per quattro giorni (Fur., XIX, 50: Inn., st. 30). E c’è anche l’analogia, forse non casuale (cfr. Fur., XVIII, 146, con Inn., st. 15), dell’essere entrambe le descrizioni spezzate in due parti.
      (996) [4] Prima trovo solo un accenno presso il Boiardo: Inn., II, XXVII, 42: «Africa è quivi dal lato mancino, Se drittamente ho ben la carta vista».
      (997) [1] Morg., XX, 31. Nell’Orlando, c. XLIV, la parte descrittiva manca quasi dei tutto. V. Propugnatore, II, I, 230; ed. Hübscher, p. 187.
      (998) [2] Si confronti Fur., XVIII, 137: Morg., XX, 29. - Fur., st.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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