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      (1787) [1] Badiamo tuttavia che se a noi duole di non trovar qui più originale l’Ariosto, contro di lui non leverebbe la voce il Boccaccio; non solo per quella sua innata bonarietà, e per la soddisfazione del vedersi in certo modo rivivere, e di vita ben rigogliosa, ma altresì per la coscienza dei procedimenti suoi propri. Rispetto ai quali un fatto singolarissimo, riguardante il brano del Filostrato che immediatamente precede al primo punto rilevante per noi, è stato di fresco scoperto e messo in chiaro da Guglielmo Volpi (Bullettino storico Pistoiese, I, 116). Le stanze 62-65 della parte V, ossia pressoché tutto il lamento di Troilo per la partenza di Griseida, non sono, si può dire, che una facile e pedissequa riduzione in ottava rima di quattro stanze d’una canzone di Cino da Pistoia, che al modo stesso come il lamento boccaccesco principia La dolce vista e ’l bel guardo soave.
      (1788) [2] V. p. 475, n. 3.
      (1789) [3] LÖSETH, p. 292.
      (1790) [4] Cfr. st. 44.
      (1791) Con ferro tagliente.
      (1792) E di pregio.
      (1793) Non v’incontriate.
      (1794) Abbattuto.
      (1795) [1] MAHN, Gedichte der Troubadours, n. CCCLV.
      (1796) [2] Tav. Rit., I, 325: «E donerovvi una sì fatta lancia, che giostrando con essa, per spazio d’uno anno non si piegherae né romperae niente; e saravvi coricato dentro uno ferro sì forte e fatto a tale maestria, che sì leggiermente voi non toccherete lo cavaliere, che subito egli anderae alla terra». Di questo episodio non so indicare l’originale (V. LÖSETH, p. 146, n. 6); ma che derivi da una fonte francese, non dubito punto.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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