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      189.
      (2095) [2] Citando Ovidio e il Poliziano assecondo il Romizi, Fonti lat., p. 153.
      (2096) [3] Cod. tor., f.o 121 v.o: «Et lor tre frute li vano a donare, Che yn lo paradiso teresto so naty dy più chiare». Vers. tosc., l. III, c. 53 (t. II, p. 41): «Et donàrogli tre frutti ch’erano nati nel paradiso terresto». Pur valendo «gran tesoro», come dicono ambedue i testi, queste frutta non appariscono punto dotate della virtù meravigliosa (fanno nientemeno che ringiovanire chi giovane non sia!) attribuita a quelle che Enoc stesso ed Elia indicano e danno a Poliban e a Baudouin de Sebourc (Hist. litt. de la Fr., XXV, 573-74, GRAF, p. 121), e che Huon de Bordeaux aveva colto in un paese che al Paradiso terrestre assomiglia assai (GRAF, p. 120).
      (2097) [1] Anche nell’Istoria Veridica (I, 9-28) c’è un’ascensione alla luna, per mezzo di una nave che un vento impetuoso leva in aria. Quest’opera, come già dissi (V. pag. 218), fu poi nota a Lodovico. Non oserei decidere se già fosse, quand’egli componeva l’episodio di Astolfo.
      (2098) [2] Tra codesti progenitori è anche il Sogno di Scipione, da cui il Lavezuola nota a ragione essere derivata la nostra stanza 71. Cfr. anche Par., XXII, 133.
      (2099) [1] Studi di Letteratura italiana, Firenze, 1894, p. 337-47. Un accenno s’era già avuto negli Studi di Letterature straniere, Firenze, 1893, p. 243.
      (2100) [2] Pag. 87 nella ristampa Daelli (Milano, 1863) della versione italiana.
      (2101) [3] Pag. 343.
      (2102) [4] Pag. 105 nella versione ed edizione citata.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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